La mia filosofia

La mia filosofia

Nella mia esperienza clinica ho riscontrato sovente come la capacità di disidentificarsi dall’apparato mentale e corporeo, apprendendo l’arte di osservarsi dall’esterno, nella veste di un testimone, permette all’individuo di attribuire alla diade corpo-mente le qualità di uno strumento conoscitivo, teso a trascendere la realtà puramente sensoriale.

In tal modo, si può assecondare un intimo richiamo all’appartenenza ad un “Tutto” e/o ad un “Omnicomprensivo” che può sfociare eventualmente in una vera e propria ierofania, ovvero una autentica manifestazione divina, promuovendo affascinanti itinerari nei metaspazi del cuore.

Sono lieta di condividere con voi una luminosa e possente fonte di ispirazione per il mio lavoro rappresentata dai versi del seguente mantra, leggibili sia all’interno della Brihadaranyaka che nella Isha Upanishad:



“Om Purnam adah Purnam idam Purnat Purnam udachyate Purnasya Purnam adaya Purnam evavashyshyate”

Pieno è quello, pieno è questo. Dal pieno nasce il pieno. Pur traendo il completo dal completo, completo quello rimane.

L’essere parmenideo si avvicina ontologicamente al Purnam celebrato in questi antichi e leggendari testi. Saggezza e filosofia greca si incontrano con quella upanisadica, sprigionando dei “Prakash” ovvero dei bagliori, dei frammenti di luce intuitiva che ci permettono di armonizzare gli insegnamenti provenienti da ambiti  diversi, riconoscendo che potremmo essere l’espressione di una forma di energia più elevata.

"La restituzione dell’anima alla psicologia, la rinascita della sua profondità,
richiede di restituire profondità
psichica al mondo”.

James Hillman

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